Thursday, June 27, 2013

unu entu! unu entu!

C'è una barzelletta sarda (proprio sarda nel senso che è diversa dalle altre barzellette che potete sentire, perchè si sa che i sardi, di tutte le cose che sono nel mondo, hanno una loro versione. Come, per esempio, dello yogurt, della polenta etc. ... l'elenco è molto lungo, come questa parentesi).
Ma dicevamo, la storia fa così: un tizio racconta a un suo amico che un giorno, tra sé e sé, pensava: "unu entu! unu entu!" (traduzione "ma che vento! ma che vento!"). Chiosando: " 'ndì gallu de sa motu, accabbau su entu!" ("mi fermo e scendo dalla moto, è finito il vento.").
Ecco: oggi, a Reykjavík, non siamo ancora scese dalla moto.
Forse, questa città è anche il posto del non ovvio: se piove non ti bagni, se c'è il sole non sono per forza le dieci del mattino, se un frigo fa rumore - abbondante rumore - non è detto che stia funzionando.
E, se c'è il vento a 37 km/h, non è detto che tu stia andando in moto.




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