Thursday, July 4, 2013

tell me why I DO like Mondays

Questo lunedì abbiamo inanellato una serie di successi come non ci capitava da un pezzo.

Andiamo testè ad elencarli.

Tappa uno: l'Heilbrigðiseftirlit. Più precisamente, il Matvælaeftirlit.
Facili entrambi, i nomi, eh?
Il primo, è l'"Ufficio Controlli Sanitari". Il secondo, invece, è l'Ufficio Controllo Alimenti.
Lo scopo della visita era farsi un'idea dei permessi necessari per offrirci come cuoche a domicilio, visto che, per ora, non ci sono rimasti soldi da investire preferiamo dare una struttura snella alla nostra attività.
Ad ogni modo, nei suddetti uffici su Borgartún, abbiamo capito che qui, questo genere di consultazioni, funziona così:
entri --> prendi il tuo numerino (tempi di attesa quasi pari a zero; eventualmente, per ammazzare il tempo, puoi sempre prenderti un caffè. Gratis.) --> chiedi --> ti vengono date delle risposte esaurienti.

Tappa due: il Vinnumala Stofnun (Ufficio di Collocamento).
Anche qui, l'impiegata che ci ha accolto ci è stata di grande aiuto.
Tra circa quattro settimane, avremo un bel kennitala a testa!
Così, finalmente, ci potremo aprire un conto in banca, e - udite! udite! - iscriverci ad un corso di lingua islandese a prezzi vantaggiosi.
Insomma, gradualmente, stiamo iniziando ad avere accesso alla società islandese.



Ma dicevamo dei successoni di lunedì.

Dopo giorni di nervosa attesa, possiamo finalmente dirlo: abbiamo un lavoro!
La prossima settimana, faremo la spola Reykjavik-Mosfellsbaer, per imparare a preparare sushi con uno Chef giapponese. Poi, due settimane di turno di notte in una cucina in cui si produce sushi da distribuire poi, in giornata, in diversi paesi islandesi.
Infine, da agosto, inizieremo a lavorare in un punto produzione/vendita qui nel centro di Reykjavik.
Il contratto durerà un anno almeno, poi si vedrà.

Nel mentre, organizzeremo come si deve la nostra attività di sfogline / cuoche a domicilio.

Galvanizzate da tutte queste belle novità, abbiamo festeggiato comprandoci una lavatrice! Da tre giorni, in questa casa, non si fa altro che caricar panni e gioire fissando l'oblò dell'amata macchina.

Invece, niente frigo ancora.
Quello che sembrava un affarone (e che, se ci siete occhi di lince, potete vedere nell'immagine sottostante), si è rivelato un ottimo sostegno per piastre elettriche, una bella dispensa per menti creative... ma davvero un pessimo frigo. Sfonda i timpani e non raffredda.
Fortuna l'abbiamo pagato, usato - molto, a quanto pare... più logoro che semplicemente usato - 3.000 isk (più o meno venti euro).
I cibi freschi restano, per ora, parcheggiati sul davanzale della finestra (socchiusa).
Davanzale interno. C'è bisogno di specificarlo, col vento che tira da queste parti... ?
Ma sistemeremo anche la questione frigo, prima o poi.
Siamo fiduciose.










p.s.: amici, ci siamo! Le scatole chiuse con lo scotch sono a pochi metri da noi. L'altra sera, abbiamo visto, dalla finestra, una nave porta-container avanzare elegantemente verso il porto.
Sentiamo profumo di libri, utensili da cucina, cd e cicerchie (e olio extravergine di oliva, riso, quinoa, e tutti quei viveri che ci siamo auto-spedite e che ci faranno tornare a sorridere alla vita).

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