Saturday, July 27, 2013

kafka chi?

"Ma qui a Reykjavík la gente mangia sempre? A tutte le ore?", ci chiedevamo noi, divertite, nei nostri primi giorni di permanenza in città, lo scorso aprile.

In meno di tre mesi, mi sono trasformata in un Mostro a tre teste e sei bocche.
Tutte che mangiano moltissimo.

Non che non fossi già una buona forchetta (o Voi che già stavate per avanzare l'osservazione, io vi conosco e vi precedo quasi sempre, Serpi!), ma adesso ho anche raggiunto picchi di voracità preoccupanti.

Certe performances che, se mi vedesse l'amica Veri, che era solita sfottermi per la lentezza con cui mangiavo e, in particolare, sorseggiavo il caffè dopo cena ("quello lì lo conservi per la colazione di domani?"), non mi riconoscerebbe.

Poi, insomma, non è che qui si mangi sanissimo.

Noi ci premuriamo anche di comprare verdura e verdura (no, non è un errore... è che la frutta, qui, scarseggia assai: il massimo dell'esotico è la fragola), ma se la fame ti coglie mentre sei in giro per la città, la cosa più rapidamente a portata di fauci e di portafogli, è l'hot dog. E non un hot dog qualunque. Un hot dog með öllu: pylsa, salse varie e cipolle, crude ma pure croccanti (presumubilmente fritte e anche zuccherate).

Non so a cosa sia dovuta questa mia metamorfosi.

Tensione?

Aria fresca (...), un po' come fosse aria di montagna, che - si sa - mette appetito?

Qualunque cosa sia, prego affinché lo Spirito Mangerino che pare essersi impossessato di me, esca da questo corpo.

Anche se ha già iniziato a sentircisi fin troppo comodo.

(il pylsa ancora non siamo riuscite ad immortalarlo, per ovvî motivi)



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